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6 febbraio 2018 9:56 — 0 Commenti
Cinquanta posti letto nel crinale: è la forza della Valle dei Cavalieri #turismo #turismodicomunità #WorldTourismOrganization
Cosa si cela dietro il recente premio del World Tourism Organization dell’Onu a una cooperativa che, dal 2018, metterà in pista quasi 50 posti letto nel crinale? E’ quello che abbiamo cercato di scoprire incontrando la storica cooperativa della Valle dei Cavalieri che, a Succiso e dintorni, trova da tempo il modo di ospitare persone dall’Italia e dal mondo.
Nell’intervista con Dario Torri, un dato ci colpisce particolarmente: “Qui a Succiso, venti anni fa, c’erano 200 persone. Ora sono rimaste residenti solo 62 e, all’80%, ha più di 80 anni”. Quattro lustri fa erano gli anni Novanta. Sembra ieri. Presidente, domani, cosa succederà?
“Rimarranno poche famiglie a presidiare il territorio. Noi, partendo dalla manutenzione ambientale, abbiamo dato una mano per il mantenimento del presidio del territorio. Ora ci stiamo impegnando sul fronte della ricettività: dalla parrocchia abbiamo preso in affitto l’ex canonica di Succiso, che era disabitata da oltre dieci anni. Abbiamo fatto richiesta di contributo sul bando agricoltura sociale – di questo si tratta – ed entro la fine di febbraio contiamo di avere a disposizione 6 camere, con 25 posti in tutto. In aggiunta a questo una famiglia ha donato il suo appartamento che conta la possibilità di allestirvi 6 camere alla nostra cooperativa, dato che loro non ci venivano più: si tratta di due donne, originarie di qui, a cui esprimo il ringraziamento di tutta la nostra comunità. Questa nuova inaugurazione potrebbe avvenire ad agosto. Quindi ai nostri posti, che sono 18, si aggiungono quelli della parrocchia e quelli di questo appartamento; arriviamo quasi a 50 posti letto. Consideri che, d’estate, a Succiso arrivano 600 persone”.
Di recente a Madrid avete ottenuto il premio World Tourism Organization dell’Onu. Tra le 4 categorie di questo concorso che è giunto al 14° anno, la vostra era “Wto award for innovation ed enterpraise”, quella dedicata al turismo responsabile. “Sì – spiega Torri – Aitr (l’Associazione italiana turismo responsabile), di cui è presidente Maurizio Davolio, ha presentato domanda e, per iscriversi, occorrevano dei partner che, per noi, sono stati i Briganti del Cerrento, una lettera di accompagnamento e sostegno del Parco dell’Appennino, e una nota della Lega delle Cooperative: questa importante parte doveva dimostrare quanto facciamo ogni giorno”.
Ed eccola qui la cooperativa Valle dei Cavalieri, per la precisione una cooperativa sociale di comunità: 52 soci, con 7 fissi e 6 stagionali e, tra le attività svolte, ricettività, gestione centro visita, ristorante, bar, market, attività con produzione di Pecorino dell’Appennino reggiano, trasporto degli alunni per conto del Comune di Ventasso e gestione di Neve natura, il progetto storico del Parco nazionale. Avete gareggiato confrontandovi con 128 esperienze del mondo…
“E, alla fine, nella nostra categoria sono state selezionate quattro esperienze. Oltre alla nostra quelle di India, Kenia, Filippine. Il lunedì del concorso abbiamo svolto la presentazione del progetto all’Università Complutense di Madrid con un video di 1 minuto su Succiso, realizzato da Silvia Degani in lingua inglese, e presentato da Fabrizio Silvetti, nostro collaboratore. Eravamo in una sala con circa trecento persone. Ogni categoria era presentata da un membro delle Nazioni unite. Il martedì, a Madrid dove c’è la sede del Comitato permanente del turismo, si è svolto un briefing per la presentazione della cerimonia nella Fiera di Madrid dove, in concomitanza, si svolge Fitur, la fiera internazionale del turismo. Quando è stato il nostro turno è stato nuovamente presentato il nostro video ed è stata ufficializzata la nostra seconda posizione. Ha vinto un paese dell’India meridionale dove l’impostazione di turismo sociale assomiglia alla nostra: un villaggio dove fanno ricettività e hanno la possibilità di accompagnare. Il Kenia presentava la salvezza di alcune specie animali, da rinoceronti e leoni. Le Filippine proponevano un turismo leggermente diverso al tema della comunità”.
Avete fatto un viaggio di tutto rispetto e con incontri importanti.
“Oltre a me – risponde Torri – c’erano il vicepresidente Giovanni Oreste Torri, Fabrizio Silvetti e il direttore del Parco dell’Appennino, Giuseppe Vignali. Dare la mano a Mr. Zurab Pololikashvili che è il segretario del World Tourism Organization (Unwto), sì, è stato emozionante. Pensi che dell’Italia eravamo in 11 e, la nostra scelta, è stata premiata credo per la bontà del progetto. Come dice il filmato: questo territorio è la nostra ricchezza”.
Turismo di comunità: da dove siete partiti?
“La nostra cooperativa nasce nel 1991, ma iniziammo diffusamente a parlare di turismo di comunità nel 2008. Questo ha consentito di lanciare un nome nel mondo del turismo e della cooperazione che oggi è un vero e proprio brand. Siamo ora chiamati in mezza Italia a parlare di turismo di comunità, per portare in altre zone realtà come la nostra e controbattere lo spopolamento dei territori. Ora andremo anche in Abruzzo. Il fondamento è sempre il medesimo ed è a vantaggio delle zone economicamente svantaggiate”.
Ci ha stupito vederla in papillon: “Non lo ho mai avuto. Ma ci avevano preavvisato che, a questa cerimonia, c’era un protocollo da seguire. Il papillon me lo hanno regalato cinque giorni prima…”
Dopo il premio di Madrid come avete festeggiato? “A Succiso in questi giorni faremo una cena, a Madrid, nei giorni del concorso, con una festa con gli amici del mondo conosciuti là. Là abbiamo preso più di un contatto. Vorrei citare il ministro del turismo del Ghana, la professoressa Valene L. Smith di 91 anni della California University, forte di oltre 50 anni d’insegnamento alle spalle, professore emerito di ricerca antropologica sul turismo in California e molto stimata nel mondo. Sua la teoria che il turismo porta un grande scambio culturale”.
Uno scambio che, alle volte, è minacciato dalle frane.
“Come la frana di Miscoso ha prima di tutto coinvolto gli abitanti di Miscoso, ma la nostra cooperativa come turisti e abitanti delle seconde case grava molto su Liguria e alta Toscana e chi veniva da Genova e La Spezia ne è stato molto penalizzato. Ci si è impegnati per una soluzione efficace del problema, anche se le frane in Appennino continueranno a fare il loro corso”.
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